lunedì 30 novembre 2009

25 novembre 2009 Una festa o una giornata di lotta?





(nelle immagini tre delle manifestazioni tenutesi a Pavia con Isokè Aikpitanyi e i CattiviRagazzi, a Stradella, a Spazio Musica e all'Osteria Sottovento)

quest'anno il 25 novembre si è caratterizzata come una giornata di lotta, la manifestazione di Milano contro gli stupri all'interno dei campi di concentramento per immigrati, finita a manganellate contro le donne manifestanti perchè accusavano un poliziotto di essere un porco stupratore (ma questo non si puù dire perchè per i suoi colleghi è un funzionario integerrimo e se si andrà a processo sarà assolto sicuramente), la manifestazione di Roma, molto bella e combattiva, le migliaia di manifestazione locali, l'attenzione della stampa ... ma ancora non basta, tante, troppe, sono state le manifestazione di maniera, banalizzanti del problema, vuote di contenuti, leggere e di maniera, quasi di fastidio da parte degli amministratori locali: bisogna farlo, facciamolo perchè dobbiamo e via. No, non ci siamo, dobbiamo fare in modo che il 25 novembre sia tutto l'anno, che i tanti, troppi, maschi all'interno delle istituzioni prendano coscienza di genere e che si impegnino in guesta guerra alla violena sulle donne. Si, si tratta di una guerra, con morti e feriti (donne) che tutti i giorni devastano la nostra coscienza e rovinano vite.

sabato 28 novembre 2009

Appello CGIL - UNICEF Pavia - condividiamo e diffondiamo


APPELLO ALLA CITTADINANZA ED ALLE ISTITUZIONI

Il giorno 27 Novembre, per decisione del Comune, il nucleo dei Rom che vive a Fossarmato sarà sgomberato e disperso nella città, stessa sorte per due famiglie di Via S.Carlo.
Il Comune si è impegnato a trasferire nella struttura di accoglienza di Via S.Carlo alcune delle famiglie di Fossarmato che hanno dimostrato di volersi integrare. Per tutti gli altri : la strada.
La recente esperienza di sgombero della ex Snia che ha coinvolto 200 Rom dovrebbe avere insegnato che le persone rimangono comunque sul territorio (ora sono 150) e che nessun patto che unisca solidarietà e legalità può reggere, senza progetti di accoglienza e sostegno all’integrazione.
Con “patto” intendiamo il binomio “diritti / doveri”: i diritti comportano di dar vita a progetti centrati sul lavoro per gli adulti e sulla scuola per i bambini.
I doveri riguardano invece l’assunzione di responsabilità e l’osservanza delle regole di convivenza civile: se queste non vengono rispettate, il patto decade.
Da anni il mondo del volontariato chiede all’amministrazione comunale un’azione di questo tipo: e’ stata chiesta alla giunta passata, lo si ripete ora.
Se tra le famiglie di Fossarmato ci sono uomini difficilmente difendibili, la cui presenza ha creato forti tensioni nel quartiere ed esposto l’intera comunità Rom al dileggio ed alla ostilità, altri – e sono la maggioranza – tentano di essere lavoratori responsabili e genitori che danno valore alla scuola per i figli, pur tra mille difficoltà legate ai pregiudizi, alla crisi economica ed a un diverso stile di vita.
Le assistenti sociali del Comune svolgono un importante lavoro di educazione, in particolare sui minori e sulle donne, al pari dei volontari della Associazione “Fuori Luogo”, che seguono il doposcuola di bambini e bambine . Occorre però che questo impegno non sia stato vano : bisogna almeno garantire che tutti, davvero tutti, possano terminare questo anno scolastico.
In merito a cosa succederà ai bambini Rom dopo lo sgombero il Comune ha formulato una proposta che valutiamo irrealizzabile : propone infatti che tutti i 12 bambini sgomberati siano ospitati in una comunità, pur sapendo che i genitori non si separeranno mai dai loro figli né i figli dai loro genitori.
In questi giorni si sono celebrati a Pavia e in tutto il mondo i 20 anni della “Convenzione sui diritti dell’infanzia”. Così recitano alcuni articoli di questa Legge del nostro Stato : art. 2 : “ Si adottano tutti i provvedimenti affinché il bambino sia tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalle attività dei suoi genitori “ ; art. 3 : “ In tutte le decisioni relative ai bambini l’interesse superiore del bambino deve essere una considerazione preminente “ ; art.12 : “ Si darà al bambino la possibilità di essere ascoltato in ogni procedura che lo concerne “ .
Se non si scommette sui bambini, su questa “seconda generazione” che frequenta le nostre scuole, che e’ diventata amica dei nostri figli, l’integrazione sarà sempre più difficile e la sicurezza urbana soltanto uno slogan. Dobbiamo offrire a ciascuno e a tutti i bambini Rom la possibilità di rompere il circolo vizioso di povertà, isolamento e pregiudizio, per costruire le basi di una reale convivenza di cui abbiamo un profondo bisogno .
Con questo appello chiediamo pertanto e solamente di pensare all’interesse superiore dei bambini e delle bambine, di non procedere proprio nel freddo dell’inverno allo sgombero di Fossarmato ma di attendere ancora qualche mese per giungere al termine dell’anno scolastico .
Ci rivolgiamo alla comunità cittadina, alle istituzioni ed al mondo del volontariato perché, pur nella fermezza del rispetto delle regole di convivenza, prevalga ancora la capacità di dialogo ed il senso di umanità e che ha sempre contraddistinto la città di Pavia.
CGIL PAVIA
COMITATO PROVINCIALE DI PAVIA PER L’ UNICEF

mercoledì 11 novembre 2009

Violenza e maschi


"25 novembre" giornata internazionale contro la violenza sulle donne, c'èra bisogno di una giornata internazionale? Siamo perplessi: la violenza sulle donne è una realtà talmente ovvia che non capiamo perchè occorra una giornata internazionale ... a meno che ... l'universo maschile fa di tutto per nascondere questa viltà. Ed è qui il problema: i maschi, carnefici, sono una maggioranza: silenziosa, complice, solidale, anzi direi sodale.

E' difficile sentire storie di donne, le donne sono discrete, riservate, schive, è difficile che si aprano a un maschio e raccontino le loro storie, se non quando sono costrette in un'aula di tribunale, ma anche questa è una violenza al lore essere, costringerle ha ripetere mille volte la loro pena, al medico che le accoglie al pronto soccorso, al poliziotto che raccoglie la denuncia, all'ispettore che apre le indagini, al giudice , pubblicamente in aula .... è un tormento, e molte donne soprafatte cedono, rinunciano, si ritirono, si arrendono alla violenza del potere maschilista. Ma qualche volta succede un miracolo, qualcuna parla con un uomo, e sono capite, già, che problema c'è nel capire una donna: basta lasciarle parlare ed ascoltarle. Ascoltarle, questa è la vera rivoluzione sessista.

lunedì 2 novembre 2009

Proposta di legge regionale: promozione dei Centri Antiviolenza



da LiberaMente: Percorsi di donne contro la violenza (coop sociale onlus)

condividiamo e diffondiamo


PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE DI INIZIATIVA POPOLARE


“interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore delle donne che subiscono violenza: promozione dei Centri Antiviolenza”

Ogni tipo di violenza e persecuzione nei confronti delle donne costituisce violazione dei diritti e delle libertà fondamentali sanciti dalla Costituzione e dalle Leggi


La Rete dei Centri Antiviolenza della Lombardia propone una legge regionale per prevenire la violenza favorendo la cultura del rispetto


x Contrastare efficacemente la violenza con azioni coordinate tra forze dell’ordine, giustizia, servizi sociali e sanitari, istituzioni
x Garantire interventi di sostegno alle donne
x Riconoscere i Centri Antiviolenza garantendone il funzionamento

Per presentare la legge al Consiglio Regionale abbiamo bisogno di 5.000 firme

ANCHE DELLA TUA
GRAZIE


alle cittadine e ai cittadini pavesi, alle amministratrici e agli amministratori pubblici, alle donne e agli uomini delle associazioni del territorio che renderanno possibile, con la loro firma, la presentazione della proposta di legge in regione Lombardia.

Un grande risultato sarà raggiunto e testimonierà la sensibilità collettiva al problema della violenza contro le donne.

Continuiamo a sostenere insieme la proposta, affinché diventi legge.

È POSSIBILE FIRMARE

Durante il mese di novembre 2009 presso gli uffici del Comune Di Pavia

25 novembre 2009 GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, messaggio preliminare di Isokè


Mi permetto di ricordare a tutte e a tutti che questo sarà il 25 novembre del Decreto sicurezza; per le donne straniere,migranti, clandestine, vittime della tratta, questo 25 novembre dovrebbe pur dire qualcosa di nuovo; la tratta e la prostituzione coatta sono violenze sulle donne e innescano altre violenze; credo che tutte le donne debbano cominciare a dirlo molto chiaramente. Mi sembrerebbe molto strano e molto ingiusto, lo dico da donna a donna, che parlando di violenza sulle donne, le donne non si dichiarassero chiaramente e sempre contro la tratta: certo lo sono, lo siamo tutte, ma se non ne facciamo un impegno concreto, permetiamo che si facciano leggi e interventi riservati solo alle donne in regola, escludendo leclandestine, attuando cioè un altro respingimento. Le donne clandestine dovrebbero essere accompagnate dai servizi affrontando i loro problemi; qualcuno avrà come problema un marito o un compagno violento, o un uomo che le sottopone a stolcking, o un violento...le straniere clandestine hanno altri problemi, compresa la clandestinità e per ciascuna bisogna prevedere la necessità di fare ciò che serve. Non si dica che alle clandestine ci pensa la Bossi - Fini, perchè è falso e dirlo rende poco credibili anche tutte le altre battaglie.

Grazie

Isoke Aikpitanyi