venerdì 20 febbraio 2009

Ripasso Generale


di Alessandra Daniele


Le so, le so, le so a memoria – cantilenò il ministro con aria supplichevole. Il Prop-trainer scosse la testa, severo- Mi dispiace, ma dobbiamo ripassarle bene tutte di nuovo.


Dunque: la criminalità?Il ministro partì deciso- Dilaga! Impazza! Straripa! Straborda! Srb..sbr….sburdega!Il Prop-trainer annuì.

Il ministro continuò- Tolleranza zero! Il cittadino è in allarme, e noi saremo inflessibili!


La gente ha paura a uscire di casa! I musulmani ci pregano contro! Gli sbarchi nelle periferie urbane di negri rumeni e zingari cinesi non sono più tollerabili! Sono dappertutto! Sono dappertutto! Escono dalle fottute pareti!…- E la corruzione?- Dilaga!…Cazzo, no, stavolta ho sbagliato!…
- La corruzione politico-economica è….- suggerì il Prop-trainer- …tutta una montatura delle toghe rosse! – si corresse il ministro - La magistratura è pericolosamente politicizzata! È una casta fuori controllo!


Il cittadino è in allarme, e noi saremo garantisti!- Anche coi latitanti?- Quali “latitanti”? Gli esuli, come lo fu il grande statista Craxi, si sono giustamente sottratti al minaccioso clima di linciaggio giustizialista e forcaiolo qui in Italia! …- Anche Battisti?- Sì…No! Porca puttana troia, ho sbagliato di nuovo!

Ma lei mi fa le domande troppo in fretta – protestò il ministro - i giornalisti non fanno così!…- Io non sono un reggimicrofono – disse il Prop-trainer, serio – sono il suo personal propaganda-trainer, e il mio dovere è tenerla sempre ben allenato. Allora, Battisti?- In galera! Ci vorrebbe la pena di morte! Il Belgio deve ridarcelo!- Il Brasile- Il Brasile deve ridarcelo! È un terrorista islamico…- Non è islamico- È un terrorista comunista, e la scusa che qui in Italia ci sarebbe un minaccioso clima di linciaggio giustizialista e forcaiolo è pretestuosa e del tutto infondata! Battisti non corre assolutamente nessun rischio qua! Deve tornare subito, che gli facciamo un culo così!…


Il Prop-trainer alzò gli occhi al cielo. - Ministro, quante volte le ho detto di non fare quel gesto?…- sospirò. Poi riprese - Eluana Englaro?- In galera! Ci vorrebbe la pena di morte!- Eluana Englaro è la ragazza in coma vegetativo.- Allora no..deve vivere!..La vita è sacra!- Bene.


I subprime?- Malati! Non devono potersi sposare né tanto meno adottare bambini!…- I subprime sono dei mutui. Si ricorda la crisi economica?…- Ah sì, la gente non arriva a fine mese!…- Ma no, quello è il programma dell’anno scorso, col passato governo! Col nuovo invece…Il ministro sfoderò i denti in un rictus porcellanato - Bisogna essere ottimisti!… Il Prop-trainer annuì - Bene.


Gli intellettuali?- Devono smetterla di approfittare del fatto che noi non riusciamo a capire una parola di quello che dicono, per tramare alle nostre spalle!- Ma ministro! Quelli sono i musulmani che pregano nella loro lingua!…- E gli intellettuali allora?…Aspetti, la so! Sono tutti antisemiti! Come osano pensare di boicottare il commercio con Israele? Non lo sanno quanto ci tengono gli ebrei al com…cosa c’è, ho sbagliato di nuovo?Il Prop-trainer lo fissava con le mani nei capelli.- Mi sono confuso.. – bofonchiò il ministro – lo sa, io per anni degli ebrei ho detto anche molto di peggio, adesso ho imparato a controllarmi, ma ogni tanto mi scappa!…Il Prop-trainer scosse la testa, sconsolato.- Lasciamo perdere.


Passiamo a Obama. Perché ci preoccupa?- Perché è negro?…- Per le sue recenti iniziative a sostegno del diritto di aborto. L’ aborto è…- Un crimine! – scattò il ministro – Il crimine più infame, uccidere un bambino non ancora nato! Uccidere un bambino! – ripetè con voce grave.-


Nella striscia di Gaza i bombardamenti israeliani hanno ucciso centinaia di bambini.- Che c’entra, quelli erano già nati. E poi erano comunisti. Cioè, no, zingari. Insomma, negri. – il ministro sbuffò, asciugandosi la fronte – Basta negri, basta tasse, la gente ha paura a uscire di casa a fine mese, in galera Baglioni!- Battisti.- Sì, giusto. – il ministro chinò la testa. – Giuro che a casa le sapevo.


Per fortuna ha ancora un po’ di tempo per ripassare. - Non vado in onda stasera?- No. La notizia che i militari per le strade con funzioni di ordine pubblico aumenteranno di dieci volte la darà direttamente il premier al Tg, dopo i soliti stupri.- Ma il premier non dice sempre che le donne gliela danno volentieri?…- Le solite notizie di stupri.- Ah. Quindi io domani dovrò annunciare solo il divieto di manifestare in tutte le piazze d’Italia. - Sì. È preferibile separare almeno di un giorno questi due annunci, perché il nesso non risulti troppo evidente. E poi lei non dovrà parlare di “divieto di manifestare in tutte le piazze d’Italia”, ma solo in quelle dove c’è….ricorda? L’abbiamo studiato ieri, in quelle dove c’è?….- …una piazza? – provò il ministro- Esatto – annuì il Prop-trainer.

mercoledì 18 febbraio 2009

Scambiato per un clandestino e picchiato dalla polizia

di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo

Mentre il disegno di legge 733 sulla sicurezza inciampa a più riprese nel corso del suo iter parlamentare, si moltiplicano i provvedimenti delle autorità locali contro gli immigrati ed i senza fissa dimora.
Dopo l’esito dei processi per i fatti di Genova, più che in passato, dilaga tra le forze di polizia la “libertà di manganello”.
I casi denunciati sono sempre più numerosi in tutta Italia, ma spesso anche la denuncia è impedita dalla minaccia di ritorsioni..

Come riferisce il giornale La Sicilia, a Lampedusa un cittadino italiano, mentre stava telefonando in una cabina vicino all’aeroporto, è stato scambiato per “clandestino”e bastonato senza preavviso dalle forze dell’ordine.

Come se fosse normale colpire alle spalle una persona, sulla base di un sospetto di clandestinità, prima di accertare la sua effettiva identità. L’uomo è stato trasferito da Lampedusa all’ospedale di Palermo per accertare la gravità delle lussazioni alle spalle.

Il clima che si respira a Lampedusa è sempre più pesante ed una vicenda come questa rischia di avere pesanti conseguenze sull’immagine dell’isola e sulle sue prospettive economiche basate sul turismo.
Quando la magistratura si limita ad applicare la legge senza farsi condizionare dai diktat dell’esecutivo, si sollecita un ritorno al controllo gerarchico dei giudici, se non ad un vero e proprio “tribunale eletto dal popolo”. Insomma siamo alle giurisdizioni speciali, e talvolta qualche giudice opera in modo veramente “speciale”, ad esempio quando si devono convalidare provvedimenti che limitano la libertà personale dei migranti, come se i principi costituzionali, a partire dagli articoli 13 e 24 della nostra Costituzione, fossero già abrogati.

Per mascherare i fallimenti delle politiche economiche e delle politiche migratorie, gli esponenti di governo lanciano ogni giorno nuovi allarmi, dal traffico di organi alla diffusione dello sfruttamento della prostituzione straniera, mentre si negano i diritti fondamentali dei minori stranieri non accompagnati e per le donne prostituite l’accesso alla protezione sociale, prevista dall’articolo 18 del testo unico sull’immigrazione, rimane un miraggio.

Gli allarmi poi vengono smentiti, o si rilevano infondati, oppure riguardano fenomeni che si verificano ormai da anni proprio per effetto di quelle scelte politiche di chi aveva promesso maggiore sicurezza.Mentre si sprangano le porte della Fortezza Europa si trasforma l’intera isola di Lampedusa in un campo di concentramento, a cielo aperto, concludendo accordi con i regimi dittatoriali del nord africa, senza alcuna garanzia effettiva per il diritto di asilo e per gli altri diritti fondamentali della persona.
Non si riconosce che l’aumento esponenziale degli arrivi di migranti nelle isole Pelagie (passati da 13.000 circa nel 2007, ad oltre 33.000 nel 2008, con un incremento assai sensibile proprio nella seconda metà dell’anno), si ricollega alle politiche di chiusura poste in essere, o solo annunciate, dal governo Berlusconi.

Si diffonde a tutti i livelli la “cattiveria” dichiarata da Maroni contro gli immigrati irregolari, oltre 900.000 oggi in Italia, e non solo da parte di agenti istituzionali. Non si contano più gli atti di razzismo e le aggressioni gratuite nei confronti di tutti gli immigrati, regolari o irregolari che siano. A Lampedusa questa “cattiveria” sta consentendo di detenere i migranti per settimane senza provvedimenti regolari e in condizioni igienico-sanitarie di gravissimo disagio fisico e psicologico.
Un caso vero e proprio di “trattamento disumano e degradante” vietato dall’art. 3 della Convenzione europea a salvaguardia dei diritti dell’uomo.A cosa servirà questa “cattiveria”? Quando si faranno i bilanci del 2009, non adesso in pieno inverno, ma dopo un estate e un autunno che si preannunciano assai caldi sul fronte degli sbarchi, malgrado le missioni di Maroni in Tunisia ed in Libia, il numero dei cd. “clandestini” presenti in Italia sarà ancora più elevato, per la pervicace volontà del governo italiano di ridurre ulteriormente i canali di ingresso legale, costituiti dai decreti flussi di ingresso.
Tutte le risorse prima destinate all’integrazione, finiscono intanto nei fondi per i rimpatri forzati o per finanziare la moltiplicazione dei centri di detenzione. Per “produrre” ancora altri clandestini, mentre i paesi di provenienza e di transito rimangono assai restii ad accettare la riammissione dei loro cittadini che sono emigrati spinti dalla fame.
Sembrerebbe che la Tunisia abbia riammesso finora appena un centinaio dei mille ed oltre migranti bloccati a Lampedusa. E i governanti di quei paesi, grandi amici di Berlusconi e dei suoi ministri, sono interessati soprattutto a riprendersi gli oppositori politici, che hanno rivendicato democrazia e giustizia sociale, per finire poi, dopo il rimpatrio da parte delle autorità italiane, nelle prigioni del loro paese, in qualche caso anche sotto tortura.

martedì 17 febbraio 2009

tanti granelli di polvere fanno una montagna


Molto, ma molto bello il lavoro fatto dalla associazione "Le Giraffe" di Parma LA PASSEGGIATA, vi invitiamo ha vedere il trailer e ha ... dare un'occhiata al loro sito:




LA PASSEGGIATA2009 - minidv“La passeggiata” interpreta una tra le “storie d’Italia” che nasce a Parma ai bordi della tratta delle schiave sessuali. La racconta, di sua iniziativa e attraverso la voce di un attore, un ex cliente che, frequentando l’ambiente da tempo, si è reso conto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. Dal racconto della vicenda, sfociata in una doppia liberazione, e dall’intervista alla narratrice emerge l’indifferenza generale verso una schiavitù nota a tutti.Da una storia vera un lavoro tra fiction, testimonianza e reportage, girato tra la Nigeria, Parma ed Aosta. (dalla loro presentazione)


Che dire!? Bravi!


giovedì 12 febbraio 2009

appello promosso da MaschilePlurale a cui aderiamo e invitiamo ad aderire



Invitiamo tutti a sottoscrivere l'appello di Maschile&Plurale contro la violenza sulle donne: la nostra esperienza maschile ha dato corpo alla dinamica che abbiamo definito COSCIENZA MASCHILE e che ci vede impegnati nel movimento maschile che ai contentui dell'appello fa diretto riferimento: terremo un incontro nazionale dei gruppi maschili i giorni 21 e 22 marzo a Pinerolo.


Le associazioni che fanno riferimento al Progetto la ragazza di Benin City firmano l'Appello promosso da

associazionenazionale
MaschilePlurale
La violenza contro le donne ci riguarda
prendiamo la parola e l'impegno come uomini

E' sempre più lunga la scia di delitti commessi da uomini contro ex mogli o fidanzate, contro compagne in procinto di lasciarli, violenze di gruppo, stupri consumati durante una festa o aggressioni. Violenze nate nel degrado delle nostre periferie, ma anche stupri e ricatti sessuali ad opera di italiani contro donne straniere e di stranieri contro donne italiane: comunque e sempre uomini. Le reazioni delle istituzioni ci sembrano inadeguate o addirittura negative. Per questo, ad oltre due anni dalla sua prima pubblicazione torniamo a proporre il nostro APPELLO AGLI UOMINI. Nel settembre 2006 era stato pubblicato e sottoscritto da quasi 1000 uomini di tutta Italia. Oggi lo rilanciamo come appello dell'Associazione Nazionale Maschile Plurale, nata nel maggio del 2007, e vi chiediamo di aderire.
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"Assistiamo a un ritorno quotidiano della violenza esercitata da uomini sulle donne, con dati allarmanti anche nei paesi "evoluti" dell'Occidente democratico. Violenze che vanno dalle forme più barbare dell'omicidio e dello stupro, delle percosse, alla costrizione e alla negazione della libertà negli ambiti familiari, sino alle manifestazioni di disprezzo del corpo femminile. Una ricerca del Consiglio d'Europa afferma che l'aggressività maschile è la prima causa di morte violenta e di invalidità permanente per le donne fra i 16 e i 44 anni in tutto il mondo e tale violenza si consuma soprattutto tra le pareti domestiche.
Siamo di fronte a una recrudescenza quantitativa di queste violenze oppure a un aumento delle denunce da parte delle donne? Resta il fatto che esiste ormai un'opinione pubblica e un senso comune, che non tollera più queste manifestazioni estreme della sessualità e della prevaricazione maschile.
Chi lavora nella scuola e nei servizi sociali denuncia una situazione spesso molto critica nei comportamenti degli adolescenti maschi, più inclini delle loro coetanee a comportamenti violenti, individuali e di gruppo.
Forse il tramonto delle vecchie relazioni tra i sessi basate su una indiscussa supremazia maschile provoca una crisi e uno spaesamento negli uomini che richiedono una nuova capacità di riflessione, di autocoscienza, una ricerca approfondita sulle dinamiche della nostra sessualità e sulla natura delle relazioni con le donne e con gli altri uomini.
La rivoluzione femminile che abbiamo conosciuto dalla seconda metà del secolo scorso ha cambiato il mondo. Sono mutate prima di tutto le nostre vite, le relazioni familiari, l'amicizia e l'amore tra uomini e donne, il rapporto con figlie e figli. Sono cambiate consuetudini e modi di sentire. Anche le norme scritte della nostra convivenza registrano, sia pure a fatica, questo cambiamento.
L'affermarsi della libertà femminile non è una realtà delle sole società occidentali. Il moto di emancipazione e liberazione delle donne si è esteso, con molte forme, modalità e sensibilità diverse, in tutto il mondo. La condizione della donna torna in modo frequente nelle polemiche sullo "scontro di civiltà" che sarebbe in atto nel mondo. Noi pensiamo che la logica della guerra e dello "scontro di civiltà" può essere superata solo con un "cambio di civiltà" fondato in tutto il mondo su una nuova qualità del rapporto tra gli uomini e le donne.
Oggi attraversiamo una fase contraddittoria, in cui sembra manifestarsi una larga e violenta "reazione" contraria al mutamento prodotto dalla rivoluzione femminile. La violenza fisica contro le donne può essere interpretata in termini di continuità, osservando il permanere di un'antica attitudine maschile che forse per la prima volta viene sottoposta a una critica sociale così alta, ma anche in termini di novità, come una "risposta" nel quotidiano alle mutate relazioni tra i sessi.
Un altro sintomo inquietante è il proliferare di mentalità e comportamenti ispirati da fondamentalismi di varia natura religiosa, etnica e politica, che si accompagnano sistematicamente a una visione autoritaria e maschilista del ruolo della donna. Queste stesse tendenze sono però attualmente sottoposte a una critica sempre più vasta, soprattutto – ma non esclusivamente – da parte femminile.
In un contesto di insicurezza (in parte reale, in parte enfatizzata dai media e da settori della politica), di continua emergenza e paura per azioni terroristiche e per le contraddizioni provocate dalla nuova dimensione dei flussi di immigrazione, nel dibattito pubblico la matrice della violenza patriarcale e sessuale è stata spesso riferita a culture e religioni diverse dalla nostra. Molte voci però hanno insistito giustamente sul fatto che anche la nostra società occidentale non è stata e non è a tutt'oggi immune da questo tipo di violenza. E' anzi possibile che il rilievo mediatico attribuito alla violenza sessuale che viene dallo "straniero" risponda a un meccanismo inconscio di rimozione e di falsa coscienza rispetto all'esistenza di questo stesso tipo di violenza, anche se in diversi contesti culturali, nei comportamenti di noi maschi occidentali.
Si è parlato dell'esigenza di un maggiore ruolo delle istituzioni pubbliche, sino alla costituzione come parti civili degli Enti Locali e dello Stato nei processi per violenze contro le donne. Si è persino messo sotto accusa un ipotetico "silenzio del femminismo" di fronte alla moltiplicazione dei casi di violenza.
Noi pensiamo che sia giunto il momento, prima di tutto, di una chiara presa di parola pubblica e di assunzione di responsabilità da parte maschile. In questi anni non sono mancati singoli uomini e gruppi maschili che hanno cercato di riflettere sulla crisi dell'ordine patriarcale. Ma oggi è necessario un salto di qualità, una presa di coscienza collettiva. La violenza è l'emergenza più drammatica.
Una forte presenza pubblica maschile contro la violenza degli uomini potrebbe assumere valore simbolico rilevante. Anche diffondendo e firmando questo Appello, convocando nelle città manifestazioni, incontri, assemblee, per provocare un confronto reale.
Siamo sempre più convinti che un filo unico leghi fenomeni anche molto distanti tra loro ma riconducibili alla sempre più insopportabile resistenza con cui la parte maschile della società reagisce alla volontà che le donne hanno di decidere della propria vita, di significare e di agire la loro nuova libertà: il corpo femminile è negato con la violenza. E invece viene anche disprezzato e considerato un mero oggetto di scambio (come ha dimostrato il recente scandalo sulle prestazioni sessuali chieste da uomini di potere in cambio di apparizioni in programmi tv ecc.). Viene rimosso da ambiti decisivi per il potere: nella politica, nell'accademia, nell'informazione, nell'impresa, nelle organizzazioni sindacali. Lo sguardo maschile non vede ancora adeguatamente la grande trasformazione delle nostre società prodotta negli ultimi decenni dal massiccio ingresso delle donne nel mercato del lavoro.
Proponiamo e speriamo che finalmente inizi e si diffonda in tutta Italia una riflessione pubblica tra gli uomini, nelle famiglie, nelle scuole e nelle università, nei luoghi della politica e dell'informazione, nel mondo del lavoro, una riflessione comune capace di determinare una svolta evidente nei comportamenti quotidiani e nella vita di ciascuno di noi."
Per controfirmare l'Appello : http://it.mc246.mail.yahoo.com/mc/compose?to=info@maschileplurale.it

Coscienza Maschile è una esperienza promossa da Progetto "nazionale" la ragazza di Benin City, La strada delle rose (Cremona e Verona), Cattiviragazzi (Pavia); referente http://it.mc246.mail.yahoo.com/mc/compose?to=claudio.magnabosco@gmail.com (Aosta)

domenica 8 febbraio 2009

Anche questa è vita

Una decina di immigrati di origini tunisina, hanno tentato di togliersi la vita all’interno del Centro di prima accoglienza di Lampedusa.
La notizia è stata confermata dai vertici della cooperativa che gestisce il centro.
Sconvolti dal fatto che saranno presto rimpatriati, due tunisini hanno tentato di impiccarsi mentre altre due di tagliarsi le vene con lamette da barba. Tutti e quattro sono adesso nel poliambulatorio dell’isola e non correrebbero pericolo di vita.
A causa del trambusto provocato dai tentativi di suicidio per 950 ospiti del centro, quasi tutti tunisini, c’è stato un lieve ritardo nella consegna del cibo: «Tutti hanno mangiato» fanno saper dal Cpa.
Un’equipe, formata da prefetti e funzionari di polizia inviati dal ministero dell’Interno, sta vigilando su quanto accade nel centro di accoglienza di Lampedusa dove un centinaio di immigrati sta continuando lo sciopero della fame e altri immigrati avrebbero tentato di suicidarsi. Un uomo è stato trasferito d’urgenza a Palermo con l’eliambulanza per profonde ferite alla trachea. Sarebbero una decina, complessivamente, quelli che avrebbero provato ad impiccarsi utilizzando i propri indumenti e ingoiando lamette e bulloni.

Chissà perché il “diritto alla vita” deve essere riconosciuto a un embrione e a un corpo tenuto in stato vegetativo da macchinari e farmaci in modo disumano e non è riconosciuto a chi tenta disperatamente di sopravvivere: alle migliaia di “morti bianche”; ai deportati del lager di Lampedusa?
Perchè in Italia,come in altri paesi del mondo una vita ha importanza in prospettiva a quanto possa essere strumentalizzata.

mercoledì 4 febbraio 2009

invito ad esserci


LA PASSEGGIATA
Venerdì, 13. Febbraio 2009, 17:30 - 22:30


VENERDì 13 FEBBRAIOParma, Sala dell’Assistenza Pubblica, Via Gorizia 2

Associazione Le Giraffe in collaborazione con Ciac Onlus e Le Ragazze di Benin City


ore 17.30 “Uscire dalla tratta: è possibile? A che prezzo?” Storie e legislazione in Italia ed Europa Tavola rotonda con Isoke Aikipitanyi dell’Associazione Le ragazze di Benin cityClaudio Magnabosco del Progetto La ragazza di Benin city, rete di riflessione maschile e di mutuo aiuto tra clienti ed ex clienti .

Lorenzo Trucco dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione


ore 21.15 LA PASSEGGIATA, Proiezione in anteprima del video“La passeggiata” interpreta una tra le “storie d’Italia” che nasce a Parma ai bordi della tratta delle schiave sessuali. La racconta, di sua iniziativa e attraverso la voce di un attore, un ex cliente che, frequentando l’ambiente da tempo, si è reso conto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. Dal racconto della vicenda, sfociata in una doppia liberazione, e dall’intervista alla narratrice emergono l’indifferenza generale verso una schiavitù nota a tutti. Da una storia vera un lavoro tra fiction, testimonianza e reportage, girato tra la Nigeria, Parma ed Aosta.


Luogo: Parma, Sala dell’Assistenza Pubblica, Via Gorizia 2

lunedì 2 febbraio 2009

I fucili e la benzina del pacchetto sicurezza

Un poliziotto spara a brucia pelo contro un vicino di casa senegalese, infastidito dalla sua presenza e da quella di alcuni connazionali che sostavano nel giardino adiacente alla sua abitazione.
Si trattava di un "pericolosissimo" ambulante, forse pericolosamente iscritto all’anagrafe, forse un potenziale aspirante alla cittadinanza italiana.
Un gruppo di ragazzi non più giovanissimi aggredisce un clochard indiano per poi cospargere il suo corpo di benzina e vederlo bruciare vivo. Fortunatamente lui forse se la caverà. Ma chissà, magari rendeva tutti noi più insicuri essendo scritto all’anagrafe o forse, prima o poi, avrebbe pericolosamente cercato di curarsi al Pronto Soccorso. Non si è mai troppo sicuri in questo mondo!

Il Senato è impegnato a discutere il pacchetto sicurezza: norme severe, si dice, perchè si possa vivere più tranquilli.
E allora via libera ai criteri più restrittivi per chi chiede la cittadinanza italiana, per chi, straniero, contrae matrimonio, per chi chiede di essere iscritto all’anagrafe.
E ancora: permesso di soggiorno a punti, detenzione nei cpt prolungata fino a 18 mesi, reato di ingresso e soggiorno irregolare, criteri ancor più selettivi e con sempre meno logica per chi presenta richiesta del permesso di soggiorno di lungo periodo.
Si va verso un' inasprimento delle pene per chi favorisce l’ingresso non autorizzato sul territorio italiano ma ovviamente non vengono minimamente sfiorate quelle per chi sfrutta, per trarne ingiusto profitto dai migranti irregolari.

Nel pacchetto sicurezza, il ddl 733 che il Parlamento si appresta a votare, ce n’è anche per chi chiede di curarsi: un emendamento propone infatti di sopprimere la norma che impone il divieto di segnalazione di chi è irregolare per il personale delle strutture sanitarie.

Nessuna traccia invece di qualche riferimento agli episodi di razzismo che nel corso dell’ultimo anno si sono intensificati nel nostro paese.Secondo una concezione pericolosamente diffusa, la sicurezza di alcuni passa attraverso la restrizione dei diritti di altri, l’intensificarsi delle tensioni sociali, l’annullamento di valori quali rispetto per la vita e la solidarietà verso i più deboli e gli emarginati.

Comunque basterebbe risentire le ultime dichiarazioni del sindaco di Roma rigurardo al fattaccio del povero clochard : <<"basta con chi cerca di farsi giustizia da solo">>;
come se un clochard,perdipiù, iscritto all'anagrafe, possa essere un pericoloso criminale !!!!!!!
Come se contro gli immigrati ,i senzatetto ci fosse qualche giustizia da ricercare!!!!

Non c’è dubbio che l’attuale Sindaco di Roma, Alemanno, abbia vinto le scorse elezioni comunali cavalcando la paura verso gli stranieri e i rom dovuta ad una serie di episodi di sconvolgente criminalità straniera culminati con la barbara uccisione della povera signora Reggiani da parte di un immigrato rumeno.
Certo il centrodestra a Roma non ha vinto solo per questo. Nel conto bisogna metterci il fallimento del cosiddetto ‘’modello romano’’ su cui il centrosinistra si era cullato e sul quale sembra continuare a baloccarsi con una nostalgia così struggente che lo rende adolescentemente incapace di articolare un minimo di opposizione nella città e nelle istituzioni agli attuali governanti.
Tra i temi più caldi agitati durante i cosiddetti ‘’ludi cartacei’’ - così venivano definite le campagne elettorali dagli antenati politici del nostro Sindaco - c’è stato il tema specifico dei campi rom. 20 mila persone, disse Alemanno, che andavano espulse perché violatrici della legge con relativa ‘’chiusura dei campi nomadi abusivi, controllo rigoroso ed effettivo di quelli regolari e loro progressiva eliminazione.’’
Dopo la vittoria elettorale il Sindaco, in collaborazione con il precedente Prefetto Mosca e la Croce Rossa, ha proceduto ad un censimento dei rom risultati essere circa 7000 in gran parte italiani e quindi non espellibili.
Così come non sono espellibili i rumeni perché cittadini comunitari. Per ora non ci sono stati spostamenti significativi. Sono state demolite, invece, molte baraccopoli di immigrati sparse in diverse aree libere del territorio comunale.
Sul più grande campo rom europeo, quello di Casilino ‘900, ci sono stati diversi annunci ognuno dei quali sposta di qualche mese l’annunciata delocalizzazione. Mentre è stato chiuso ai cittadini per ragioni di sicurezza l’adiacente Parco di Centocelle.
Ora viene annunciato un nuovo censimento!!!!
Evidentemente quello precedente pare non fosse sufficiente!!!!!!!
A farlo non sarà più la Croce Rossa, ma le forze dell’ordine coadiuvate anche dai parcadutisti!!!! Inoltre il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha annunciato direttive severe: ricognizione degli aventi titolo a restare nei campi;
nuovo regolamento per gli insediamenti autorizzati;
"tutoraggio" dei campi per favorire l'integrazione;
trasferimento dei nuclei meglio integrati nei Comuni che portano avanti progetti di inclusione sociale;
avvio sgombero Casilino 900.

Già la questione dei campi nomadi non è di facile soluzione,se poi la si vede solo sotto il profilo securitario e militare come attualmente sta succedendo,ho i miei dubbi che ci saranno grossi risultati.

Insomma pare chiaro che Alemanno non è il Mago di Arcella per cui dopo aver ferito con la spada della paura xenofoba ora rischia di esserne colpito a sua volta.
Intanto l’area metropolitana di Roma ogni giorno, in barba alla sicurezza tanto promessa continua a sfornare fatti di cronaca nera terrificanti.
Tutto ciò ci dice che la violenza è multirazziale e non si combatte eccitando la paura, la xenofobia, il razzismo. E neanche con annunci sempre più duri e militareschi da parte dei nostri governanti.


Viene spontaneo chiedersi quanto vale la vita di un migrante? Molto, se pensiamo al valore simbolico su cui, intorno alla figura dello straniero, dello straccione, l'attuale governo ha fatto fortuna elettorale,distraendo dai poblemi reali del paese, il popolo italiano cmq un pò ignorantello.
I migranti sono merce preziosa per gli attuali governanti, la loro presenza serve a giustificare leggi che stanno rendendo non loro, ma tutti noi, meno liberi.
I migranti sono cattivi, invadono, assaltano le nostre coste, stuprano la nostra gente, rubano il lavoro, le case ed i posti agli asili nido, spacciano e organizzano la criminalità,clochard e gli emargianti rovianano e degradano le nostre città : un governo che voglia recuperare l’autorità dello stato nazionale, messo in crisi dalla globalizzazione e dal capitalismo, non può certo fare a meno di questo nemico pubblico da agitare continuamente.

Ed intanto alle frontiere, nella strada, nei posti di lavoro, nei quartieri, la vita di molte e molti migranti vale niente. Sembra che ogni violenza su di loro possa trovare una giustificazione nel degrado e nelle tensioni in cui è immersa la nostra società: perchè non c’è sicurezza!

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa l'indiano bruciato vivo della sicurezza, chissà Diouf (il ragazzo senegalese ucciso)cosa risponderebbe alla domanda, "Diouf, ti senti sicuro? Ci vorrebbe più Polizia?" se solo fosse ancora vivo, se solo propio un poliziotto non gli avesse sparato con un fucile a pompa per cancellare la sua presenza dal giardino vicino a casa.
Chissà cosa pensa una prostituta nigeriana della sicurezza e della giustizia,quando ogni tanto qualche vigile o agente di polizia,che per sfogarsi del suo fallimento come uomo la prende e la sperde in mezzo alle campagne della bassa padania ..e tanto altro ancora...poi qualcuno dovrebbe riuscire a convincerle a denunciare ed a fidarsi della polizia !!!!!

Quando sia a Nettuno che a Civitavecchia ci sono state mobilitazioni dei movimenti anti-razzisti, della comunità senegalesi e dei cittadini delle due località. A nessuno è saltato in mente di chiedere leggi più severe per tutti poliziotti padri di famiglia (con precedenti per aver picchiato anche la figlia), oppure per tutti i ragazzi sotto i trent’anni figli di famiglie per bene.

Non ci saranno pacchetti sicurezza contro il razzismo, neppure ci saranno nuove possibilità per i tanti clochard (sempre di più e sempre più italiani)che trascorrono le notti ghiacciate di queste settimane sulle panchine delle stazioni delle periferie o delle metropoli .

Noi comunque continueremo a vivere senza sicurezza .