giovedì 28 maggio 2009

Il vero ruolo dei missionari all'epoca coloniale

I missionari hanno davvero evangelizzato i Neri o hanno molto semplicemente servito gli interessi delle potenze coloniali? Per farci un'idea sul ruolo dei missionari all'epoca coloniale, dobbiamo volgere l'attenzione sulla dichiarazione fatta nel 1920 da Jules Renquin, ministro delle colonie belghe nel Congo belga .

Questo fu il suo discorso di benvenuto ai missionari arrivati in Africa in quella data: “Reverendi padri e cari compatrioti, siate i benvenuti nella nostra seconda patria, il Congo belga. Il compito che siete invitati a svolgere è molto delicato e richiede molto tatto. Sacerdoti, voi certo venite per evangelizzare. Ma questa evangelizzazione deve ispirarsi al nostro grande principio: tutto innanzitutto per gli interessi della metropoli (il Belgio). Lo scopo essenziale della vostra missione non è affatto di insegnare ai neri a conoscere Dio. Lo conoscono già. Parlano e si sottomettono a uno Nzamb o a un Nvindi-Mukulu e a chi so io. Sanno che uccidere, rubare, calunniare, ingiuriare è sbagliato. Abbiate il coraggio di riconoscerlo, non venite per insegnare loro ciò che già sanno. Il vostro ruolo è essenzialmente quello di facilitare il compito degli amministratori e degli industriali. Ciò significa che interpreterete il vangelo nel modo che meglio serva i nostri interessi in questa parte del mondo.

Per farlo, baderete fra le altre cose a:

- Fare in modo che i selvaggi si disinteressino delle ricchezze materiali di cui trabocca il loro suolo e sottosuolo, per evitare che interessandosene ci facciano concorrenza e sognino un giorno di farci sloggiare. La vostra conoscenza del Vangelo vi permetterà di trovare facilmente dei testi che raccomandano e fanno amare la povertà. Ad esempio: “ Beati i poveri di spirito, perch di essi è il regno dei cieli” e “E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio”.
Farete quindi di tutto affinch questi Negri abbiano paura di arricchirsi se vorranno meritare il cielo. - Contenerli per evitare che si rivoltino. Gli amministratori come gli industriali si vedranno obbligati di tanto in tanto, per farsi temere, a ricorrere alla violenza (ingiuriare, picchiare..). Bisognerà che i Negri non replichino o nutriscano sentimenti di vendetta. A questo fine, insegnerete loro a sopportare tutto. Commenterete e li inviterete a seguire l'esempio di tutti i santi che hanno porto l'altra guancia, che hanno perdonato le offese, che hanno accolto senza trasalire gli sputi e gli insulti.

- Allontanarli da e far loro disprezzare tutto ciò che potrebbe donar loro il coraggio di affrontarci. Mi riferisco particolarmente ai loro numerosi feticci di guerra che essi pretendono che li rendano invulnerabili. Dato che i vecchi non intenderanno abbandonarli, poich presto scompariranno, la vostra azione deve indirizzarsi soprattutto ai giovani.

- Insistere particolarmente su sottomissione e obbedienza cieche. Queste virtù sono meglio seguite in assenza di spirito critico. Quindi evitate di sviluppare uno spirito critico nelle vostre scuole.

- Insegnate loro a credere, non a ragionare. Istituite per loro un sistema di confessione che farà di voi dei buoni detective per denunciare qualsiasi nero che sviluppi una presa di coscienza e che rivendichi l'indipendenza nazionale.

- Insegnate loro una dottrina di cui voi stessi non metterete in pratica i principi. E se vi chiederanno perchè vi comportiate contrariamente a ciò che predicate, rispondete loro “voi neri, seguite quello che vi diciamo e non quello che facciamo”. E se replicassero facendovi notare che una fede senza la pratica è una fede meno forte, arrabbiatevi e rispondete “beati coloro che credono senza protestare”.

- Dite loro che le loro statuette sono l'opera di Satana. Confiscatele e riempite i nostri musei (...) Fate dimenticare ai neri i loro antenati.

- Non porgete mai una sedia a un nero che venga a farvi visita (...) Non invitatelo mai a cena, neanche se uccide per voi una gallina tutte le volte che andate da lui. Non date mai del voi a un nero, poichè si crederebbe uguale al bianco.

- Considerate tutti i neri come bambini (...) esigete che vi chiamino tutti “padre mio” (...).Sono questi, Cari compatrioti, alcuni dei principi che applicherete senza pecca. Ne troverete molti altri nei libri e nei testi che vi saranno dati alla fine di questa seduta. Il re attribuisce molta importanza alla vostra missione. Inoltre ha deciso di fare di tutto per facilitarla. Godrete dell'ampia protezione di cui godono gli amministratori. Riceverete del denaro per le vostre opere evangeliche e per i vostri spostamenti”.

Questo dice tutto!

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