domenica 3 maggio 2009

Colui che entra qui scompare,colui che entra qui è appena nato

" Colui che entra qui scompare, colui che esce e' appena nato" . Questa la
desolante frase in arabo che ci accoglie all'ingresso di San Nicola Varco, terra di
nessuno, periferia fantasma di Eboli. Qui, a 60 chilometri dalle campagne dell'agro
nocerino-sarnese, "sopravvivono" ogni giorno oltre 600 immigrati.
Vengono tutti dalle regioni agricole del Marocco e tutti hanno pagato per un permesso di soggiorno che nella migliore delle ipotesi era valido solo tre mesi.
Abitanti invisibili di una citta' fantasma cresciuta silenziosa tra i campi coltivati che si perdono a vista d'occhio nello spicchio di terra reso famoso da Carlo Levi.

Tra queste distese di terra fertile, al confine tra Eboli e Battipaglia, si apre una
ferita profonda. E' una vasta area dismessa da piu' di vent'anni, oltre 14 ettari di
terreno occupati da silos ormai fatiscenti e sventrati, costati varie decine di
miliardi per realizzare un mercato ortofrutticolo mai finito e diventato un "ghetto"
di cemento, un triste "rifugio" di centinaia di immigrati nel bel mezzo della Piana
del Sele.

Gli abitanti del campo, tutti maschi, quasi tutti clandestini, non si nascondono per
rubare, si nascondono per lavorare. Lavori che gli italiani non fanno piu'. Qui, a
pochi chilometri dai templi di Paestum, arrivano ogni mattina, all'alba, furgoni da
Sarno, San Valentino Torio, San Marzano: sono centinaia le aziende agricole che si
mantengono sulle braccia di questi schiavi.

http://gallerie.colonnarotta.it/ghettoeboli/# (vedere per credere)

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