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giovedì 12 marzo 2009

2 aprile 2009 Diritti civili, nuove schiavitù, vecchie repressioni


Una serata per ragionare su nuove schiavitù e vecchie repressioni in barba a secoli di lotte per i diritti civili, nulla sembra cambiare, tutto pare immutabile. Ma non è così, il fuoco si nasconde sotto la cenere, sta a noi farlo divampare. La serata si aprità alle 20 intorno ad un tavolo, nulla di eccesionale, pizza, pane, salame e un buon bicchiere di vino, confronteremo le esperienze, che si stanno sperimentando sulla pelle dei più deboli, con l'applicazione del pacchetto sicurezza, vedremo il video realizzato dall'associazione "Le Giraffe", lo commenteremo alla luce dei diritti negati. Vi aspettiamo. Contatti: cattivi.ragazzi@yahoo.it oppure cerca i Cattivi Ragazzi su facebook

giovedì 4 dicembre 2008

la banalità dell'orrore

Le notizie di stampa si susseguno tumultuose, multe a clienti e prostitute, retate, repressioni, ogni sindaco sceriffo è in strada a radunare vigilantes ed a incitare al linciaggio. Che dire e che fare? Sembra ormai inutile ogni azione, stiamo precipitando in un buco nero. Non siamo ancora gli arresti solo perchè polizia e carabinieri sono più di buon senso dei politici ed è ridicolo arrestare uno per un reato che preveda al massimo 15 (leggasi quindici) giorni di carcere. Certo i sindaci più aggressivi (che poi sono i più culturalmente "bestie") sognano celle comunali, polizia volontaria di partito, camice verdi, brune, nere .... intanto la gente non tira neanche metà mese, il disagio cresce, la povertà avanza, ma loro tirano diritto: guerra alla prostituzione, guerra ai rom, lotta al diverso!

In questo brodo primordiale dei sentimenti prosperano storie assurde: quella del pensionato che si compra una schiava africana, la violenta per mesi, la riempi di botte e quando, convinta dai vicini, lei scappa il poveretto si lamenta, si, si lamenta, ma come: è sua, paga i parenti di lei per tenerla, l'ha regolarmente acquistata e lei scappa, ma come si permette, bisogherebbe tagliarli un piede come facevano una volta!

Spero ardentemente che lo mettano dietro le sbarre e che buttino la chiave, ma occorre anche avere pena di un simile personaggio, è anche lui vittima, vittima di una cultura dominante che porta a questi eccessi, a considerare il diverso un oggetto. Insieme a lui dovrebbero essere blindati a vita anche quei loschi personaggi che si esibiscono nei patinati salotti televisivi diffondendo il veleno del razzismo.