martedì 16 febbraio 2010

solidarietà alle donne albanesi


Lettera aperta al premier Berlusconi, da parte di esponenti della comunità albanese in Italia.
di Elvira Dones - Elvira è una cara amica, impegnatissima sul fronte della lotta alla tratta, contro il razzismo e per l'integrazione tra i popoli



Siamo profondamente indignati e offesi dalle parole usate dal Primo Ministro italiano, durante la conferenza stampa congiunta con il suo omologo albanese Berisha tenutasi a Roma, Venerdì 12 febbraio 2010, a seguito di un summit bilaterale tra i governi dei due paesi. Dopo le parole di Berisha che afferma:“”Non voglio che gli albanesi muoiano, non voglio che i criminali arrivino in Italia”, Berlusconi ha ironizzato ”per chi porta le belle ragazze possiamo fare un’eccezione” Nonostante il Premier italiano sia noto per le sue battute infelici, riteniamo che quanto da egli dichiarato sia un’affermazione offensiva nei confronti delle donne albanesi che vivono e lavorano onestamente in Italiae Albania, perché si prende beffa di una della piaghe sociali più gravi della transizione democratica albanese: la tratta di esseri umani.
Il premier italiano dovrebbe sapere che c’è già chi porta in Italia “le belle ragazze albanesi”, e le mette a lavorare come carne fresca sui marciapiedi italiani, oppure in finti centri benessere dove benestanti italiani si servonodi loro per alleggerirsi dai loro carichi pesanti di lavoro e responsabilità. Sono i trafficanti di esseri umani e la criminalità organizzata che gestisce lo sfruttamento della prostituzione. Elevare un argomento cosi delicato e doloroso a inopportune battute sessiste e maschiliste, offende il lavoro e l’impegno di quanti si battono affinché la donna non sia trattata come un oggetto, ma goda di pari opportunità.
Siamo profondamente dispiaciuti e addolorati che il Premier del paese in cui viviamo e aspiriamo a diventarne pieni cittadini, dimostri un atteggiamento altamente offensivo nei confronti del nostro paese di origine e dia un immagine cosi arretrata dell’Italia. Chiediamo una rettifica e scuse formali a tutte le donne albanesi che vivono e lavorano in Italia.

Nessun commento: