martedì 20 gennaio 2009

razzismo: dove finisce, dove inizia


20 gennaio 2009, il giorno di Obama, ma è anche il giorno in cui finisce una pagine vergognosa nella storia della Nazione americana, ci sono voluti 150 anni, una guerra sanguinosa e decenni e decenni di discriminazioni razziali, di morti, di torture e soprusi di ogni genere.

Oggi finisce, e non importa se continueranno ad esistere frange razziste, il razzismo in America ora è percepito, finalmente, come un male. Il lungo percorso è concluso.

Ma ..., c'è un ma.

Ci sono paesi dove invece sta sorgendo, si sta facendo lo stesso percorso, il razzismo e il suo prodotto più odioso, lo schiavismo viene banalizzato, tollerato, nascosto sotto il tappeto del salotto buono.

Questo paese è il nostro!

E' un paese, il nostro, strano. A fronte di migliaia di cittadini impegnati nel socile, a fronte di milioni di italiani geneticamente democratici un manipolo di mascalzoni, mascherati da politici, sono riusciti a far nascere e a far radicare sentimenti insani e malvagi. Per i loro scopi sono riusciti a diffondere paura e alienazione, ad arrivare al potere e da li alimentare, dare nuova linfa, ai peggiori egoismi: e più gli egoismi salgono più sono affrancati al potere, e più sono affrancati più spingono sulle leve della paura del diverso ricevendone ancora più potere. Dove ci porterà tutto questo? In quale spaventosa avventura ci stanno conducendo?

Non siamo innocenti, chiudiamo gli occhi e non vediamo i lavoratori schiavi degli opifici cinesi, i muratori che muoiono nei cantieri per 5 € l'ora, le ragazze straniere sulla strada. Spesso chiudiamo gli occhi, il mondo è complicato, meglio andare a casa, vedere le scosciate veline in TV, vivere in un mondo finto. I cinesi? Ma si, si mangiano tra di loro, i muratori rumeni? Ma, insomma, che vogliono di più. Le ragazze sulla strada? Ma daaaai, fare la puttane è il più vecchio mestiere del mondo e poi è pure piacevole, sicuramente si, se sei una schiava incatenata dal debito e sei pure nera.

Gli USA escono, noi entriamo: auguri Obama, auguri italiani ...

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