giovedì 11 giugno 2009

quanti morti per un sindaco leghista?


Pagliacciata, una vera e indecente pagliacciata la visita di Gheddafi! Premesso che l'Italia ha molta da farsi perdonare dai libici: campi di sterminio, gas sui civili, massacri di intere regioni e nefandezze di ogni genere, non possiamo dimenticare che Gheddafi è un brutale dittatore che ha annientato intere etnie, culture e tradizioni al fine di assicurarsi il potere assoluto su un intero popolo. Non esiste che due torti facciano una ragione, distinguere il popolo libico da un dittatore brutale è un atto di civiltà. Gheddafi ha giocato sui migranti in transito una carta cinica, ha speculato sulle loro paure spogliandoli e sfruttandoli il più possibile e poi li ha usati come "zavorra" da scaricarci addosso alimentando ad arte un flusso incontrollato e incontrollabile di sbarchi. Una regia perfetta, una regia che ha piegato i governanti (incapaci) italiani e li ha costretti a mille concessioni economiche a suo favore pur di vincere la partita degli sbarchi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: al grido di "li abbiamo fermati" la lega ha stravinto le elezioni alimentando e nutrendo le paure del diverso che la destra stessa ha coltivato con cura. Si li avete fermati, ma li avete anche condannati a morte, Gheddafi non si fa scrupolo, nelle sue carceri non ci sono diritti umani, nessuno vede cosa succede sulle piste nel deserto, la sua polizia non ha nessun concetto di umanità. Quante sono le vittime? Ieri, oggi, domani e ancora domani, quanti moriranno per permettere una amministrazione provinciale di destra o un sindaco leghista? E quanto ci costerà qualche migliaia di respingimenti in termini economici, tanto, tanto quanto ci sarebbe costato accogliere i migranti e mantenerli nel benessere per tutta la vita. Ma che importa: vuoi mettere avere un sindaco leghista?

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