martedì 14 aprile 2009

Prostituzione & Tratta



Penso sia utile e opportuno ribadire, ancora una volta, quale sia la nostra posizione "politica/sociale" in merito alla prostituzione.

Noi non ci occupiamo di prostituzione, ci occupiamo di tratta, la prostituzione oggi è l'aspetto più evidente della riduzione in schiavitù ed è per questo motivo che ci vedete impegnati su questo fronte. Parliamo di liberazione delle schiave, ed un metodo (uno dei metodi) è quello di lavorare all'obiettivo di trasformare i clienti in risorsa liberalizzante visto il penoso annaspare delle norme e delle risorse "istituzionali" o "autoistituzionalizzate". Norme e risorse che bruciano milioni di euro in iniziative inconcludenti e autoreferenziali, siamo polemici? Ebbene si, siamo polemici! Sopratutto in presenza di una cultura dominante che produce risultati così insignificanti.

Ma c'è un altro aspetto: noi rifiutiamo il concetto di prostituzione come libera scelta, la prostituzione è sempre e comunque indotta da fattori violenti. Possono essere palesi come la tratta o occulti come i fattori socio economici, ci rifiutiamo di credere che gli esseri umani trovino "piacere" ad essere violati nella loro più intima essenza.

Ci ha fatto dispiacere prendere atto che le donne stesse, quelle più attive e sensibili come quelle che operano nei vari "Centri Antiviolenza" o uomini impegnati come quelli di "MaschilePlurale" diano spazio ad associazioni che continuano a proclamare la prostituzione come una libera scelta da tutelare. Speriamo che si tratti solo di incultura sul problema.

Non siamo così presuntuosi da ritenerci possessori della verità, le nostre convinzioni ci vengono dalla strada, dalle notti passate a discutere con le ragazze sui marciapiedi, dai loro sogni e dalle loro paure, dalla loro fatica di vivere. Laicamente siamo disponibili ad ogni leale confronto, con tutti, il pregiudizio non fa parte del nostro vivere.

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